giovedì 6 gennaio 2011

Idraulica e fantascienza: Dune

Tutti gli scienziati sono concordi nel dire che la disponibilità d’acqua potabile sarà uno dei maggiori problemi del futuro. Questa tematica così scottante non poteva sfuggire agli autori di fantascienza, quella branca della letteratura che cerca di immaginare il futuro, prevedendone problematiche e dinamiche sociali.

Proprio il problema dell’accesso all’acqua è al centro di una delle più famose saghe di fantascienza: il Ciclo di Dune. I romanzi di Herbert sono infatti ambientati su un pianeta totalmente desertico, Dune, dove trovare e sfruttare ogni fonte d’acqua è essenziale. Gli abitanti del pianeta sono addirittura costretti a muoversi indossando particolari tute che riducono al minimo la dispersione di umidità e riciclano l’acqua espulsa dai corpi.

Quello che non tutti, neppure tra i lettori di questi romanzi, sanno, è che in Dune c’è molta più scienza che fantascienza. L’autore, Herbert, prima di iniziare la stesura dei libri ha infatti studiato le maggiori zone aride del nostro pianeta, collaborando con gli scienziati in prima linea contro la desertificazioni e impegnati nello studio dello sfruttamento delle risorse idriche nelle zone estreme. Quasi tutti i sistemi descritti nel romanzo con cui gli abitanti di Dune si approvvigionano e conservano l’acqua sono realmente utilizzati in Arabia e nelle zone a rischio di desertificazione degli Stati Uniti. Le stesse fantascientifiche tute dei nativi di Dune derivano da prototipi effettivamente allo studio.

Insomma, il pianeta Dune non è lontano anni luce, anzi, è già qui sulla terra.

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